Coronavirus: azienda tessile di Miroglio converte la produzione dall’abbigliamento a mascherine

Emergenza coronavirus: la necessità di mascherine in Italia

Il coronavirus è ormai un’emergenza mondiale che ha colpito tutti i paesi del globo ma in particolar modo è l’Italia ad essere uno di quelli più a rischio.

La penisola infatti è il paese più colpito dal virus dopo la Cina ed è per tale ragione che il presidente Giuseppe Conte ha deciso di dichiarare tutta l’Italia zona rossa e di vietare le uscite di casa se non per comprovate necessità.

Tuttavia per poter andare a fare la spesa o a lavoro è opportuno salvaguardarsi al fine di non rischiare di contrarre il virus. Uno degli elementi fondamentali che non possono assolutamente mancare a chi mette piede fuori casa è senza dubbio la mascherina.

Quest’ultima infatti è necessaria per coprire naso e bocca, le vie respiratorie attraverso le quali l’ipotetico contagiato trasmette il virus e non viceversa.

Questa grande richiesta ha portato dunque a una vera e propria emergenza: sembra infatti che le mascherine in circolazione ormai siano pochissime ed è per questo motivo che si sta cercando di risolvere il problema in tutti i modi possibili. Per arginare l’emergenza mascherine il governo e le istituzioni hanno chiesto aiuto a tutti coloro che potrebbero dare una mano.

L’azienda di Miroglio trasforma la produzione per creare mascherina

Questo è proprio quello che è accaduto in Piemonte: la regione infatti si è fatta aiutare dall’azienda tessile Miroglio (situata ad Alba) specializzata nella realizzazione di capi di abbigliamento.

Quest’ultima infatti ha prodotto circa seicento mila mascherine chirurgiche che possono essere utilizzate dal personale sanitario del Piemonte. L’azienda ha prima fatto un prototipo di tale oggetto per poi cominciare a produrre da giovedì 12 marzo.

In tal modo sono state realizzate delle mascherine chirurgiche in cotone idrorepellente che si possono lavare fino a dieci volte (e dunque essere riutilizzate senza doverle necessariamente gettare via) e che non dovrebbero consentire la trasmissione del virus attraverso le vie respiratorie.

Sabato 14 marzo invece sono state consegnate al personale sanitario piemontese le prime venti mila mascherine chirurgiche. Tuttavia la produzione non si arresta dal momento che sono previste circa cento mila mascherine al giorno nel caso in caso la produzione dovesse avviarsi nel modo previsto.

Giuseppe Miroglio, vice presidente dell’azienda, ha affermato inoltre di voler coprire le spese delle prime seicento mila mascherine chirurgiche realizzate.

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