L’importanza di fare nel bene in questa società piena di egoismo

Malgrado la società di cui si compone tale modernità possa caratterizzarsi per una cattiveria sempre più dilagante, fare del bene non è un abito da riporre metaforicamente nel cassetto di quelli inutilizzati.

Malgrado siano diversi i proverbi che descrivono l’altruismo come una sorta di arma a doppio taglio da maneggiare quindi con la massima cautela, agire facendo del bene significa spesso e volentieri smentire quelli che pertanto appaiono come dei superficiali luoghi comuni.

Coloro i quali, incuranti dei potenziali esiti nefasti delle proprie azioni, perseverano nel ricoprire il mondo di una bontà rara quanto una pioggia estiva, in realtà tendono semplicemente ad assecondare la propria originaria natura.

Tentare di viaggiare controcorrente vorrebbe dire non soltanto rinnegare l’essenza che avvolge la propria anima, ma anche e soprattutto distorcere il nostro profilo identitario.

Io so e sento che fare del bene è la vera felicità di cui il cuore umano può godere.

– Jean-Jacques Rousseau

Nonostante ogni delusione possa avvicinare ad una realtà trapuntata da tanto egoismo, la crescente prudenza che ne consegue mai si dovrebbe tramutare in acqua che spegne la divampante fiamma della generosità.

Un riferimento eloquente viene a riguardo fornito da uno dei romanzi più belli di sempre, Il Piccolo Principe. Così come una rosa che punge non deve alimentare odio verso ogni fiore, anche la singola delusione patita non è pretesto di un rancore diffuso.
Si potrà prendere la decisione di proteggere una fragile sensibilità per mezzo dello scudo della prudenza, ma mai è bene cedere allo spettro dell’astio.

Ognuno, nel corso della propria esistenza, è stato vittima di torti e mancanze la cui gravità ha inficiato sulla capacità di amare innocentemente la vita.

Nel momento in cui si desidera qualcosa senza tuttavia ottenerla, la voragine che si apre è colma di disillusione e di quel senso di frustrazione che fa sembrare del tutto inutile ogni singolo sacrificio fatto.

Simili sensazioni, se ripetute negli anni, hanno il potenziale per variare la nostra concezione del mondo. Se la vita è un costante susseguirsi di fermate, mai soffermarsi su quelle etichettate con la dicitura “pessimismo”. Quando lo si fa, tutto l’universo che ci circonda si scioglie come neve al sole. Perdendo la propensione all’altruismo, anche le fondamenta che ci sostengono crollerebbero.
Il profilo riflesso da un vetro risulterebbe troppo diverso, e sarebbe poi impresa complicata ritrovarsi.

Detto questo, cosa buona e giusta è quindi affrontare con ottimismo ogni prova presente nel nostro tragitto, indifferentemente dal fatto che si tratti di un evento lieto o nefasto.

Non è mai semplice uscire indenni da una delusione, ma non bisogna mai consentire a nessuno di rendersi artefice di un nostro mutamento.
Alcuni consigli a riguardo potrebbero essere in questo modo riassunti:

  • concentrarsi su ciò che ogni singolo attimo offre. Il futuro deve ancora giungere, i “potrebbe” rimangono ipotesi probabilistiche;
  • l’amarezza non si può evitare, ma è passeggera;
  • i pregiudizi accecano la visuale e tolgono lucidità. Prima di approcciarsi ad una persona, opportuno è spogliarsi dei luoghi comuni e viverla nella sua interezza;
  • la delusione è un’occasione per nascere, di nuovo.

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