Litchi: proprietà, benefici e controindicazioni

Proprietà del litchi

Appartenente all’omonima pianta esotica, il litchi è un frutto carnoso di piccole dimensioni racchiuso da una capsula rigida e fibrosa di colore rosso, che contiene una polpa piuttosto compatta e particolarmente ricca di vitamina C, dal tipico sapore amarognolo.

Esso è caratterizzato anche da una considerevole concentrazione di acqua, di fruttosio e di potassio, oltre che di fibre naturali.

Originario del sud-est asiatico, l’albero del litchi raggiunge una notevole altezza, con un fusto eretto e rami ricchi di foglie sempreverdi.

Consumati di preferenza freschi, questi frutti contengono numerosi composti utili all’organismo, come molti polifenoli ad azione antiossidante, glucidi semplici energetici e digeribili con facilità e acido ascorbico.

I suoi semi invece contengono alcuni composti chimici ipoglicemizzanti con effetti molto nocivi alla salute; infatti alcuni bambini vietnamiti e indiani che si nutrono abitualmente dei frutti sono soggetti a episodi ricorrenti di gravi encefalopatie non infiammatorie.

L’apporto calorico del litchi non è troppo alto, ma viene considerato di media entità e pertanto esso trova largo impiego anche in regimi dietetici dimagranti.

La sua polpa, che contiene poche proteine di basso valore biologico e una scarsa percentuale di acidi grassi insaturi, non presenta tracce di colesterolo e neppure di lattosio.

I polifenoli, che rappresentano un gruppo di sostanze molto benefiche per il metabolismo organico, sono costituiti per quasi il 90% da flavonoidi e antocianine.

Nonostante i minerali non siano particolarmente rappresentativi in quanto le loro concentrazioni sono trascurabili, la polpa del frutto contiene una significativa concentrazione di potassio, il cui ruolo riveste una particolare rilevanza a livello del sistema nervoso.

In ogni 100 grammi di parte edibile è presente una quantità pari a 72 mg di acido ascorbico (vitamina C), che rappresenta l’86% del fabbisogno giornaliero di un individuo giovane in buona salute.

Secondo le più recenti linee guida, il consumo quotidiano di nove litchi potrebbe coprire la richiesta di vitamina C per una persona adulta.

In 100 grammi di polpa sono presenti 66 kcal, una percentuale decisamente contenuta se paragonata alla quantità di zuccheri presenti (16.50 grammi).

Oltre 80% della sua composizione è rappresentata dall’acqua, che rende questo vegetale particolarmente indicato durante i mesi caldi, quando la sudorazione contribuisce a disidratare l’organismo.

La presenza contemporanea di molta acqua e di elevate dosi di potassio rende il litchi il frutto ideale per ripristinare l’equilibrio idrico-salino del corpo.

Impieghi del litchi

Adatto per quasi tutti i regimi alimentari, questo frutto si conferma la scelta ideale per le persone in sovrappeso che intendono sottoporsi a regimi dietetici ipocalorici.

Infatti, nonostante il loro elevato contenuto di zuccheri, i litchi sono caratterizzati da uno speciale meccanismo d’azione secondo cui contrastano i picchi glicemici, comportandosi come veri e propri stabilizzatori della glicemia.

Soprattutto se assunti a stomaco vuoto, essi non provocano iperglicemia, ma forniscono un giusto apporto calorico, ma non ingrassante.

L’attività sinergica realizzata dall’acido ascorbico e dai polifenoli contribuisce a potenziare gli effetti antiossidanti nei confronti dei radicali liberi, contribuendo a limitare gli effetti dell’invecchiamento cellulare e supportando il sistema immunitario.

La polpa del frutto non completamente maturo contiene notevoli concentrazioni di ipoglicina A, un composto a effetto ipoglicemizzante che, in alte concentrazioni, può provocare effetti nocivi per la salute.

Si tratta di una molecola contenente un principio venefico che è particolarmente concentrata nel seme, dove raggiunge percentuali molto elevate.

L’azione tossica di questo composto è stata collegata alla evidente diffusione di encefalite non infiammatoria sui bambini asiatici che sono soliti raccogliere i frutti nei mesi di maggio e giugno.

Quelli che si nutrono abbondantemente di litchi, assunti di solito a stomaco vuoto, mostrano una sintomatologia comune e costituita da episodi di vomito e ipoglicemia, fatale nel 44% dei soggetti.

Generalmente i piccoli sono malnutriti e affaticati dall’attività del raccolto, tenendo conto anche della notevole altezza degli alberi e quindi risultano dei soggetti predisposti all’azione dell’ipoglicina.

Per evitare questi problemi è comunque sufficiente consumare i frutti alla fine del pasto, evitando di mangiarli a digiuno, in modo tale da impedire che l’ipoglicina A sia in grado di svolgere la sua nociva attività ipoglicemizzante.

In base a numerose ricerche scientifiche si è giunti alla conclusione che questi frutti non devono mai essere mangiati lontano dai pasti proprio perché la mancanza di glucosio costituisce un fattore predisponente alle pericolose conseguenze da essi prodotte.

Caratteristiche del litchi

Il litchi viene preferibilmente consumato fresco, dopo averlo privato della buccia che lascia scoperta una polpa bianca, compatta e di aspetto perlaceo, dall’inconfondibile sapore amarognolo dovuto alla presenza di vitamina C.

In seguito ai processi di refrigerazione (necessari per mantenere inalterate le proprietà organolettiche dell’alimento), la buccia del frutto modifica il suo colore che da rosso vivo diventa marrone.

Questa variazione non ha conseguenze di nessun genere e non indica alterazione del cibo.

In seguito a processi di essiccazione i litchi perdono la maggior parte della loro componente acquosa e tendono a raggrinzirsi, assumendo una colorazione scura e disomogenea.

Dato che per la sua coltivazione questa pianta ha bisogno di climi caldi e umidi, trova le condizioni ideali al suo sviluppo nei paesi del sud-est asiatico, dove cresce soprattutto in India, Cina, Thailandia e Vietnam.

Conosciuto anche con il nominativo di uva del deserto oppure di ciliegia cinese, il litchi si trova fresco sui banchi di vendita tra la tarda primavera e tutta l’estate.

Il suo sapore, molto simile a quello dell’uva, della quale ricorda anche la consistenza e l’aspetto traslucido, lo rende particolarmente gradito anche ai palati più esigenti.

Infatti il suo gusto è stato definito come una perfetta miscellanea tra uva moscato e rosa, con un sottofondo delicato di fiori aromatici.

Benefici del litchi

I benefici derivanti dall’assunzione di questo frutto sono numerosi e comprendono:

  • sistema nervoso: grazie alle elevate concentrazioni di potassio, il litchi contribuisce a migliorare la trasmissione sinaptica degli impulsi nervosi;
  • apparato cardio-circolatorio: i polifenoli con azione antiossidante sui radicali liberi potenziano la contrattilità delle miocellule del cuore e aumentano la sua funzionalità;
  • metabolismo glucidico: grazie alla presenza di principi attivi di tipo ipoglicemizzante, il frutto garantisce un efficace controllo sul metabolismo degli zuccheri, evitando picchi glicemici;
  • bilancio energetico: pur non aumentando le calorie incamerate, la composizione della polpa consente un apporto energetico efficace e vantaggioso per supportare le funzioni biologiche;
  • invecchiamento cellulare: i flavonoidi esplicano una notevole attività antiossidante necessaria per rallentare i processi d’invecchiamento cellulare e in tal modo impediscono l’apoptosi delle cellule;
  • antidolorifico: grazie all’azione vasodilatatoria dell’acido nicotinico contenuto in tracce nella polpa del frutto, il litchi agisce come efficace antidolorifico naturale soprattutto in caso di cefalea tensiva ed emicrania;
  • antinfiammatorio: la presenza di oligonolo, un polifenolo dalle spiccate proprietà antinfiammatorie consente al litchi di contrastare l’insorgenza di malattie da raffreddamento sia di natura batterica che virale.

Controindicazioni del litchi

Nonostante questo frutto sia ben tollerato e non presenti nessuna controindicazione è comunque consigliabile non assumerlo durante i nove mesi della gravidanza oppure nel periodo dell’allattamento.

Pazienti diabetici devono chiedere il parere del medico prima di consumare abitualmente il frutto.

Dopo interventi chirurgici e in convalescenza è sempre meglio consultare il proprio medico sull’impiego del litchi.

Trattandosi di un frutto esotico al quale l’organismo non è abituato, bisognerebbe iniziarne il consumo gradualmente, senza esagerare almeno le prime volte, dato che il suo sapore particolarmente gradevole e l’aroma squisito spesso spingono a mangiare litchi in abbondanza, anche per le piccole dimensioni che lo rendono simile agli acini d’uva.

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